Da rifiuto a risorsa: grazie al processo di rigenerazione, il gas refrigerante diventa alleato dell'ambiente, garantendo un basso impatto GWP e un minore dispendio energetico. Ecco in che modo i gas rigenerati aprono nuovi scenari di mercato e come contribuiscono ad un basso impatto ambientale.
Il riutilizzo dei gas refrigeranti è la nuova risposta del settore ai danni dell’inquinamento ambientale: è questa la soluzione che punta a soddisfare le nuove esigenze di mercato, orientando consumatori e aziende verso un consumo sostenibile. Il processo di rigenerazione dei gas refrigeranti si colloca all’interno del modello di economia circolare considerato virtuoso, perché attraverso la rigenerazione dei gas esausti si allunga la loro vita utile e si evitano danni all’ambiente riconducibili ad errate pratiche di fine vita (buco dell’ozono, effetto serra).
Lavorando anche sulla corretta gestione del fine vita, con i nuovi gas refrigeranti di classe A2L, a basso e bassissimo GWP, è possibile raggiungere di fatto un impatto “quasi zero” sull’effetto serra, addirittura inferiore rispetto ad altri gas (detti impropriamente “naturali”) che per varie ragioni sono difficilmente rigenerabili.
Vediamo in che modo i gas rigenerati e immessi sul mercato sono una risorsa, perché impattano positivamente sull’ambiente e come contribuiscono a creare mercati elastici.
Cos'è il gas rigenerato
Il gas rigenerato è un fluido sottoposto ad un processo tecnologico, che lo trasforma da rifiuto in un gas con la stessa composizione chimica che aveva prima di essere utilizzato (gas vergine). Questa trasformazione oggi rende i gas rigenerati un prodotto virtuoso e amico dell’ambiente grazie alle sue molteplici qualità.
Attraverso una maggiore attività di informazione e a una sensibilità ambientale più attenta da parte dei consumatori, la percezione dell’opinione pubblica sui gas rigenerati è cambiata rispetto al passato. Il processo di rigenerazione è infatti un lavoro complesso, che, attraverso un processo chimico-fisico, ne valorizza gli aspetti positivi di impatto ambientale e sociale. Il lavoro di rigenerazione viene svolto da aziende specializzate, in possesso di specifiche autorizzazioni ambientali, spesso associate ad Accordi di Programma col Ministero dell’Ambiente (oggi Ministero per la Transizione Ecologica).
Tali aziende, alla fine del processo, certificano la conformità del gas allo standard tecnico AHRI 700 e lo confezionano ed etichettano nel rispetto di norme e leggi vigenti. Il rispetto dello standard tecnico AHRI 700 è un fattore fondamentale, affinché gli apparecchi di refrigerazione e condizionamento possano raggiungere le performance dichiarate dalle case produttrici.
Il regolamento Fgas e il mercato che cambia
La storia del gas refrigerante si è evoluta di pari passo con le novità tecnologiche e la sensibilità ambientale, passando dall’uso di gas impattanti per sul buco dell’ozono come i CFC e gli HCFC fino agli HFC o FGas (gas di 3a generazione ad alto e medio GWP), prima dell’innovazione degli HFO, che garantiscono una soluzione al problema dell’effetto serra. Sebbene l’uso degli FGas a medio GWP rappresenti ancora una scelta diffusa nel mercato, dal momento che garantiscono TEWI (Total Equivalent Warming Impact) di tutto interesse, la loro sostituzione progressiva non può essere rimandata ancora a lungo, come stabilisce il Regolamento FGas (Regolamento (UE) 517/2014, approvato dalla Commissione Europea nel 2014).
Tale norma, al fine di contenere l’impatto sull’effetto serra, ha introdotto un meccanismo di “Quote FGas” con l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 una riduzione del GWP del 79%; per lo stesso motivo tale norma “spinge” verso l’adozione e l’utilizzo di refrigeranti con un GWP medio più basso . Attraverso l’azione combinata di diverse norme (Es. vietando, dove possibile, l’uso di gas ad elevato GWP), l’obiettivo è quello di mantenere, o addirittura migliorare il TEWI (oggetto della prossima revisione Regolamento FGas), utilizzando gas refrigeranti con un più basso GWP, conservando elevati standard di sicurezza per installazione, uso e manutenzione.
L’acquisto dei gas, ad esempio, è un altro fattore che ha subito grandi cambiamenti: prima dell’entrata in vigore del Regolamento FGas, l’acquisto dei refrigeranti era libero (chiunque poteva comprarli); con l’avvento del Regolamento FGas per gli acquirenti sono previste delle credenziali di acquisto minime. Queste nuove regole rappresentano una svolta per il mercato, che rafforza il sistema di sicurezza della vendita dei gas e apporta un notevole contributo nel raggiungimento degli obiettivi del regime delle quote FGas.
I gas rigenerati e il loro impatto sugli impianti
L’uso dei gas rigenerati certificati (prodotti cioè secondo le “best practices” del settore, in impianti specializzati, appositamente attrezzati ed autorizzati) negli impianti di refrigerazione/condizionamento comporta la riduzione dei consumi, la limitazione degli investimenti e il prolungamento della vita stessa dell’impianto.
Quando si aggiunge in un impianto del gas rigenerato, stante la composizione di quest’ultimo “fedele alla ricetta originale” (cioè conforme allo standard qualitativo e tecnico di riferimento), a seconda dello stato di purezza del gas presente nell’impianto, la composizione media del gas stesso può migliorare o restare invariata, e ciò, come sopra detto, contribuisce alla riduzione dei consumi.
ll gas rigenerato ha un altro importante ruolo nel disegno del Regolamento FGas.
Tale Regolamento, infatti, relativamente ad impianti che contengono elevate quantità di refrigeranti ad elevato GWP, ha previsto che dal 01/01/2020 che le ricariche di gas non possano essere effettuate con “gas vergine”.
La presenza di gas rigenerato, utilizzabile secondo il Regolamento per le ricariche in tali impianti, consente di mantenere in vita tali impianti che, diversamente, in assenza del gas rigenerato, andrebbero sottoposti a forzati interventi di manutenzione straordinaria (investimenti), per ripristinare il loro regolare funzionamento.
Il sistema delle quote e i gas rigenerati
Il sistema delle quote, introdotto in Europa nel 2015 ha portato degli importanti cambiamenti nel mercato dei gas.
Fino al 2014 era possibile immettere nel territorio dell’UE qualsiasi quantità di gas refrigerante; dal 2015 è entrato in vigore il meccanismo delle quote, che ne ha cambiato il sistema di acquisto/vendita. Se prima era possibile acquistare e vendere tutto il refrigerante di cui il mercato aveva bisogno, dal 2015 le quote hanno posto dei limiti, stabiliti in base al GWP, il Global Warming Potential, ovvero il dato numerico che esprime il contributo all’effetto serra di un gas paragonato all’effetto in atmosfera della CO2.
Tale sistema ha introdotto nella catena commerciale una scelta di valore collegata al GWP: vendere 1 kg di fluido che ha un valore di GWP pari a 5.000 o vendere 5 kg di gas ognuno dei quali ha un valore di GWP pari a 1.000?
Il regime delle quote spinge, dunque, il mercato a vagliare meglio le differenti opzioni e introduce lo stimolato a scegliere la vendita, l’impiego e l’utilizzo, di refrigeranti che assicurino alte performance (misurate, ad esempio, negli impianti mediante l’indicatore TEWI) ad un basso GWP.
L’acquisto degli Fgas ad elevato GWP è inevitabilmente destinato, per queste ragioni, a subire forti rallentamenti (al netto delle tecnologie/applicazioni dove non è possibile la sostituzione tecnologica con fluidi a più basso GWP), complice il maggior prezzo di mercato legato al regime delle quote.
Quali sono i vantaggi del gas rigenerato per l’ambiente?
I vantaggi dell'uso dei gas rigenerati sono molteplici; primo tra tutti è risparmio di risorse naturali e di energia, che sarebbero necessarie per produrre nuovi refrigeranti.
Al minor dispendio di fonti naturali e di energia si aggiunge anche l’impatto positivo della mancata dispersione in atmosfera del refrigerante esausto.
Se non correttamente gestito, infatti, il fine vita dei gas refrigeranti è, spesso, l’illegale e dannoso scarico in atmosfera, con conseguente danno per lo strato di ozono o contributo all’effetto serra.
I gas rigenerati, dunque, diventano prodotti virtuosi da utilizzare nei settori della refrigerazione e del condizionamento, ma affinché si arrivi alla loro produzione bisogna passare dal ciclo dei rifiuti, mediante un corretto recupero dalle apparecchiature e dagli impianti, e il conferimento a circuiti di raccolta organizzati e autorizzati secondo le norme vigenti.