Il cambio climatico è un'emergenza globale, con l'inquinamento e il surriscaldamento globale che rappresentano gravi minacce per la salute del nostro pianeta. Al centro di questa sfida vi sono le emissioni di anidride carbonica (CO2), un gas serra che contribuisce notevolmente all'effetto serra. Per fronteggiare questa minaccia, gli alberi e le foreste svolgono un ruolo fondamentale grazie alla loro capacità di assorbire la CO2, purificare l'aria e ridurre l'effetto serra.
Il ruolo degli alberi nel ciclo del carbonio
Uno studio recente dell'australiana James Cook University, analizzato e diffuso in Italia da Fast Experts, ha fornito informazioni preziose sulla capacità degli alberi di assorbire la CO2.
L'attività fotosintetica delle piante, che dipende da una serie di fattori come la quantità di luce, la qualità dell'aria, i livelli di inquinamento, la temperatura, il tasso di umidità, e l'età e la tipologia della pianta, assorbe la CO2 e la trasforma in legno e cellulosa.
Questo processo è fondamentale per ridurre l'effetto serra derivante dalle emissioni umane, rendendo le piante una sorta di "dissipatrici di carbonio" o "carbon sink".
Tuttavia, la quantità di CO2 che un albero può assorbire varia notevolmente. Ad esempio, un albero di medie dimensioni, situato in un ambiente urbano, può assorbire tra i 10 e i 20 kg di CO2 all'anno. Se collocato in un bosco o in un contesto più naturale, la sua capacità di assorbimento può raddoppiare o triplicare, assorbendo tra i 20 e i 50 kg di CO2 all'anno.
E’ molto importante avere presente che l’albero continuerà ovviamente ad assorbire CO2 nella sua intera vita.
A titolo di esempio consideriamo uno che vive 20 anni: avrà infine assorbito una quantità pari a circa 600 / 800 kg di CO2, da solo. Contribuisce ad assorbire l’effetto serra generato da un motore elettrico che assorbe 1700 kWh totali in tutta la sua vita di funzionamento.
Si, perché ogni kWh assorbito da rete elettrica oggi in Italia genera 400 gr circa di CO2 (dati Enea 2020). Ovvero si tratterebbe grosso modo dell’emissione serra generata da un condizionatore di media potenza, per una villa, per esempio. Interessante, vero ? Non abbiamo considerato la CO2 generata nella costruzione del condizionatore…
E per compensare l’effetto serra prodotto dalla fabbricazione di uno smartphone bello nuovo?
Siccome tale dispositivo genera purtroppo ben 85 kg di CO2, stando alle stime più diffuse, l’albero ci metterà poco meno di 3 anni per smaltirla ! Considerando la vita dell’albero di 20 anni, il produttore di smartphone diverrebbe “neutrale” se piantasse 1 albero ogni 6 smartphone prodotti, calcolo “della serva”, in realtà ben più complicato.
Ti interessa capire quanti alberi potranno cancellare l’effetto serra di un prodotto che stai per comprare ? Seguici nelle prossime puntate !
Il dilemma dell'eccesso di CO2
Nonostante gli alberi siano un valido alleato nella lotta contro il cambiamento climatico, un'eccessiva concentrazione di CO2 nell'atmosfera può avere effetti di vario tipo. Un eccesso di anidride carbonica può agire da "fertilizzante" per le piante e per le alghe acquatiche, stimolando una maggiore produzione di foglie e legno. D’altronde, livelli troppo elevati di CO2 possono modificare la struttura delle foglie, compromettendo le loro funzioni e rendendo difficile il loro consumo da parte di erbivori e larve. Gli scienziati temono che, se le emissioni continuassero ad aumentare, le piante potrebbero non essere più in grado di garantire livelli ottimali di fotosintesi, compromettendo il loro ruolo di carbon sink.
La frontiera della modifica genetica delle piante
Una potenziale soluzione a questo problema potrebbe provenire dal dipartimento di Agricoltura dell'University of Illinois, che sta conducendo ricerche su piante geneticamente modificate in grado di immagazzinare ed elaborare quantità maggiori di CO2. Queste "super-piante" potrebbero essere la chiave per aumentare la nostra capacità di controllare le emissioni di CO2, anche se ci vorrà circa un decennio prima che queste piante possano essere commercialmente disponibili.
Il controllo delle emissioni: un dovere condiviso
Mentre attendiamo le evoluzioni di progetti di ricerca ed innovazioni, abbiamo però da far nostra la responsabilità di aiutare il nostro patrimonio arboreo a svolgere il suo compito di assorbimento del carbonio, riducendo il più possibile le nostre emissioni in atmosfera.
Strumenti come l'Emission Trading Scheme (ETS), istituito con la Direttiva 2003/87/CE, mirano a limitare e regolamentare le emissioni di gas serra nei principali comparti industriali dei Paesi europei.
Le piante, in particolare gli alberi, svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere l'equilibrio del nostro ecosistema. Continuare a tutelare le nostre foreste e a investire in tecnologie innovative che aumentino la capacità di assorbimento della CO2 delle piante è cruciale per contrastare le sfide poste dal cambiamento climatico.
Ricordiamo che un mondo migliore, insieme, è possibile!